Diocesi: mons. Bregantini (Campobasso), identità, qualità, solidarietà “tre doni che si fanno impegni”

Identità, qualità, solidarietà: sono i tre impegni proposti questa sera alla città dall’arcivescovo di Campobasso – Bojano, monsignor GianCarlo Bregantini, che in occasione della processione del Venerdì santo ha pronunciato un discorso davanti al carcere . “Nessuno nasce cattivo – ha premesso -. Cattivi si diventa. Perché il dolore non è ascoltato, né lenito né condiviso”. Occorre quindi “scegliere sempre la strada del bene, creare solidarietà e non vendetta. Non entrare nella logica mortale delle armi. Ma del sostegno allo sviluppo e alla crescita, nel lavoro e nella dignità”. Di qui i “tre doni da fare a questa nostra città. Da parte di tutti; per un impegno comune e sinfonico!”. Anzitutto identità, da rafforzare anche in vista della visita che il presidente Sergio Mattarella compirà il prossimo 22 aprile. La fede, ha sottolineato il presule, “crea identità” e “costruisce”. Per questo “la Corte d’Appello va difesa ad ogni costo. La terra va amata e coltivata. L’arte rilanciata. La biblioteca non va chiusa” e la famiglia va “difesa nella sua identità nativa e naturale”. Poi qualità, ossia “dare ai nostri ragazzi e alla nostra gente, in tutti i servizi, specie sanitari e sociali, un’alta qualità, costruita insieme”. Per i giovani “si punti sulle scuole. Che restano il vero domani”. Di qui l’esempio di “una nostra scuola tecnica” in cui diversi giovani maturandi “sono già stati assunti dalla Fiat e da altre aziende”. Infine solidarietà per “avere un cuore di vicinanza a chi perde il lavoro, nell’edilizia e nelle aziende. Ma oggi anche negli uffici pubblici! Cresca la nostra attenzione ai giovani, tramite i diversi strumenti sociali in atto. Ma resti alta la nostra vicinanza agli immigrati, con la mensa alla Casa degli Angeli”.  “Tre doni” che “si fanno impegni”.

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