Embrioni alla ricerca: Gigli (MpV), “Bene Consulta, ora decida il Parlamento”

“In attesa di conoscerne le motivazioni, la sentenza della Corte Costituzionale di rinviare al legislatore ogni decisione sull’ammissibilità dell’uso di embrioni umani a fini di sperimentazione distruttiva non può che essere salutata con apprezzamento”, commenta Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita italiano e capogruppo di ‘Democrazia solidale-Centro democratico’ in commissione Affari costituzionali della Camera. “La Corte ha richiamato la complessità dei profili etici e scientifici e il bilanciamento dei diritti in gioco – continua Gigli nella nota stampa -. Ora tocca al Parlamento decidere una volta per tutte se l’essere umano allo stadio di sviluppo embrionale è davvero ‘uno di noi’ come sostengono il Movimento per la vita italiano e i 650mila concittadini che ne hanno firmato l’iniziativa promossa presso la Commissione europea, o se viceversa esistano essere umani a cui una maggioranza può arbitrariamente decidere di non riconoscere dignità e garantire tutela”. In questo caso, conclude Gigli, “si tratterebbe evidentemente, di una discriminazione basata sul potere del più forte. Essa costituirebbe un vulnus gravissimo al primo dei diritti dell’uomo, il diritto alla vita, tale da aprire imprevedibili scenari al cambiare dei sentimenti delle maggioranze parlamentari e della pubblica opinione. Se ciò avvenisse, altre categorie di esseri umani potrebbero in futuro veder messo a rischio il loro diritto alla vita in nome di una malintesa concezione della democrazia”.

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