Benessere: Amato (Fondazione Cortile dei gentili), “preferisco la mia infelicità di italiano rispetto alla felicità presunta degli altri Paesi”

“C’è sempre stato al mondo chi guadagnava di più e chi meno, ma la sproporzione gigantesca vissuta oggi mai. Il problema è, quindi, come viene distribuito il Pil”. Lo ha detto Giuliano Amato, presidente della Fondazione Cortile dei gentili, in occasione della terza e ultima giornata della Conferenza internazionale sulla felicità che per la prima volta si è tenuta a Roma. Amato si è rivolto agli studenti dei licei romani che hanno partecipato all’incontro organizzato all’Auditorium della Conciliazione. “Voi ragazzi – ha affermato – vi troverete ad affrontare una vita con meno possibilità dei giovani di 30 o 40 anni fa”. Riguardo al Rapporto sulla felicità, ha aggiunto: “Uno dei primi a sottolineare che lo sviluppo sostenibile è un tema che dobbiamo approfondire è stato Papa Francesco nella sua enciciclica Laudato si’. Ma il Pontefice ha sottolineato l’esigenza di curare l’ambiente per permettere allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile sociale”. È infatti “intollerabile – ha osservato Amato – che, più dell’inquinamento dell’aria, le società non abbiano ciò che serve per vivere”. Il presidente della Fondazione è stato inoltre critico verso gli indicatori assunti a livello internazionale per stilare il Rapporto sulla felicità, considerato da Amato limitato a una visione quantitativa della soddisfazione materiale delle società. A questo proposito ha commentato: “Vedendo la classifica e stando a queste misurazioni, preferisco la mia infelicità di italiano rispetto alla felicità presunta degli altri Paesi”.

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