Vaccini: Stronati (Sin), “Uno scudo a difesa dei più deboli, in particolare per i nati pretermine”

In occasione della Giornata mondiale della prematurità, che ricorre il 17 novembre, la Società italiana di neonatologia (Sin), ribadisce con forza l’importanza di un’adeguata prevenzione vaccinale per garantire i neonati pretermine, che, a causa delle complicanze della prematurità, risultano maggiormente esposti alle conseguenze dannose delle patologie infettive prevenibili dalle vaccinazioni. Dopo aver raggiunto livelli di copertura maggiori del 96% – si legge in una nota -, le vaccinazioni negli ultimi tre anni hanno dimostrato una significativa, quanto preoccupante, inversione di tendenza, con percentuali per le vaccinazioni obbligatorie inferiori al 94%, e circa dell’85% per morbillo, parotite e rosolia. In tale contesto, un soggetto particolarmente a rischio è il neonato pretermine, che, oltre alle frequenti complicanze che ne prolungano la permanenza in ospedale fino anche oltre il 3° mese di vita, presenta una condizione di immunodeficienza più accentuata e duratura che nel neonato a termine. Inoltre, questi piccoli ricevono, a volte, trattamenti, ad esempio gli steroidi, che potrebbero interferire con la risposta protettiva immunitaria. “Risulta auspicabile una campagna di sensibilizzazione, rivolta sia agli operatori della sanità che ai cittadini – sottolinea Mauro Stronati, presidente della Sin – E’ importante diffondere l’informazione del rapporto costi/benefici altamente favorevole delle vaccinazioni, della loro ineguagliabile importanza preventiva per il singolo e per la comunità e sottolinearne la particolare utilità in alcune categorie di soggetti ad alto rischio, quali i nati pretermine”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy