Cardinale Bagnasco: “si chiude la porta santa, ma la porta di Cristo resta aperta”. Attenzione prioritaria ai poveri

“In tutte le diocesi del mondo – ha detto ancora il cardinale Bagnasco durante la messa per la chiusura del Giubileo a Genova – si chiude la porta santa ma la grande porta che è Cristo resta aperta. E’ lui la salvezza, la via del cielo, la misericordia di Dio. Senza di lui l’esistenza è un vicolo cieco, una notte senza aurora, un tempo senza speranza”. “Il primo grande frutto dell’anno santo – ha proseguito – è stata la preghiera, la confessione sacramentale e la comunione eucaristica”. Inoltre, “la grazia dell’anno santo non deve spegnersi nelle anime e nelle comunità cristiane” e noi sacerdoti “ci impegniamo ad esservi disponibili innanzitutto come ministri della misericordia e del perdono come padri spirituali delle anime”. Durante questi mesi, ha aggiunto, “abbiamo toccato con mano il bisogno di guardare in alto”. Infatti, “l’uomo moderno, immerso nella frenesia delle cose materiali, preso dal vortice della fretta e della competizione, non è un uomo più felice, semmai più affannato ed ansioso, più distratto dall’essenziale, quell’essenziale che spesso viene confinato nel segreto della coscienza ma che emerge non appena ascoltiamo la domanda che sale dalle profondità dell’anima: a che punto sono della mia vita? dove sto andando? per cosa spendo i miei giorni?”.
“Qui – ha aggiunto il porporato – emerge quella insoddisfazione, la nostalgia di Dio. qui si fa sentire la nostalgia di cielo uno scopo più nobile e duraturo bene pieno e definitivo”. Al termine dell’omelia il cardinale ha poi affermato che “la diocesi, con le parrocchie e gli istituti religiosi, con la Caritas e l’Auxilium, con le associazioni e i movimenti ecclesiali, con le istituzioni ed i tanti volontari, continuerà a camminare nella via dell’amore verso i piccoli e i bisognosi nei quali risplende in modo speciale il volto di Gesù”.

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