Papa Francesco: a messa per i senza fissa dimora, “non chiudere gli occhi dinanzi al prossimo”. “Vorrei che oggi fosse la giornata dei poveri”

“Oggi, nelle cattedrali e nei santuari di tutto il mondo si chiudono le Porte della Misericordia. Chiediamo la grazia di non chiudere gli occhi davanti a Dio che ci guarda e dinanzi al prossimo che ci interpella”. Con queste parole il Papa ha introdotto la parte finale dell’omelia della Messa celebrata ieri per l’ultimo evento del calendario giubilare: il Giubileo delle persone socialmente emarginate. “Apriamo gli occhi a Dio, purificando la vista del cuore dalle rappresentazioni ingannevoli e paurose, dal dio della potenza e dei castighi, proiezione della superbia e del timore umani”, il suo invito: “Guardiamo con fiducia al Dio della misericordia, con certezza che la carità non avrà mai fine. Rinnoviamo la speranza della vita vera cui siamo chiamati, quella che non passerà e che ci attende in comunione con il Signore e con gli altri, in una gioia che durerà per sempre e senza fine. E apriamo gli occhi al prossimo, soprattutto al fratello dimenticato ed escluso, al Lazzaro che giace davanti alla nostra porta”. “Lì punta la lente d’ingrandimento della Chiesa”, ha affermato Francesco: “Che il Signore ci liberi dal rivolgerla verso di noi. Ci distolga dagli orpelli che distraggono, dagli interessi e dai privilegi, dagli attaccamenti al potere e alla gloria, dalla seduzione dello spirito del mondo”. “La nostra Madre Chiesa – ha detto il Papa citando Paolo VI – guarda in particolare a quella parte dell’umanità che soffre e piange, perché sa che queste persone le appartengono per diritto evangelico”. “Per diritto, e anche per dovere evangelico, perché è nostro compito prenderci cura della vera ricchezza che sono i poveri”, ha commentato Francesco. “Vorrei che oggi fosse la giornata dei poveri”, la sua proposta alla fine dell’ultimo evento del giubileo, prima della Messa di chiusura di domenica prossima: “Ce lo ricorda bene un’antica tradizione, riguardante il santo martire romano Lorenzo. Egli, prima di sostenere un atroce martirio per amore del Signore, distribuì i beni della comunità ai poveri, da lui qualificati come veri tesori della Chiesa. Ci conceda il Signore di guardare senza paura a ciò che conta, di dirigere il cuore verso di Lui e verso i nostri veri tesori”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy