Papa Francesco: a messa per i senza dimora, “chi segue Gesù non dà ascolto ai profeti di sventura”

“Chi segue Gesù non presta ascolto ai profeti di sventura, alle vanità degli oroscopi, alle predicazioni e alle predizioni che ingenerano paure, distraendo da ciò che conta”. Lo ha ricordato il Papa, nell’omelia della Messa per il Gilubileo delle persone socialmente emarginate, celebrata ieri nella basilica di S. Pietro, in cui ha esortato a “non lasciarci ingannare dai predicatori apocalittici”. “Tra le tante voci che si sentono, il Signore invita a distinguere ciò che viene da Lui e ciò che viene dallo spirito falso”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “è importante distinguere l’invito sapiente che Dio ci rivolge ogni giorno dal clamore di chi si serve del nome di Dio per spaventare, alimentare divisioni e paure”. “Dove cerco io la mia sicurezza? Nel Signore o in altre sicurezze che non piacciono a Dio? Dov’è diretta la mia vita, dove punta il mio cuore? Verso il Signore della vita o verso cose che passano e non saziano?”, le domande rivolte ai presenti sulla scorta del brano del Vangelo di Luca, che narra di quando  “Gesù si trova a Gerusalemme, per l’ultima e più importante pagina della sua vita terrena: la sua morte e risurrezione”. “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra”, le sue parole, alle quali aggiunge che “non mancheranno conflitti, carestie, sconvolgimenti nella terra e nel cielo”. “Gesù non vuole impaurire, ma dirci che tutto quel che vediamo, inesorabilmente, passa”, ha spiegato il Papa: “Anche i regni più potenti, gli edifici più sacri e le realtà più stabili del mondo, non durano per sempre; prima o poi, cadono”.

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