Europa: card. Montenegro (Caritas), Ue non sia “l’Unione degli egoismi”. Parola chiave è “solidarietà”

“L’acronimo Ue mi verrebbe da tradurlo oggi con ‘Unione degli egoismi’ : i valori siglati quasi 60 anni fa con la firma della Carta di Roma rischiano di essere messi in discussione dalla cultura della chiusura, degli interessi particolari e dell’esclusione. La parola chiave necessaria in Europa è invece solidarietà”: lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, nella sua relazione introduttiva al seminario di studio “Per un’Europa no exit. Un’unione dei diritti, dell’accoglienza, dell’inclusione” organizzato oggi e domani a Roma da Caritas italiana. “Ci sono tanti egoismi nei singoli Stati – ha spiegato -. Il mondo è diviso tra ricchi e poveri, tra ricchi e che dialogano tra loro e poveri scartati. Le politiche vengono attuate solo in difesa dei propri interessi ma non guardano al bene comune”. A proposito dei migranti e rifugiati, tema “dirompente” che ha messo in crisi l’Europa, “l’Italia sta facendo la sua parte, ma se fosse insieme agli altri sarebbe meglio. Se si guardasse oggettivamente al fenomeno ci renderemmo conto che gli immigrati portano anche benessere e ricchezza, perché stanno riempiendo buchi e facendo lavori che non vuole fare più nessuno”. In questo senso, ha aggiunto, “dobbiamo rendere i governi e le istituzioni più consapevoli dei cambiamenti che stanno avvenendo nei nostri territori e offrire risposte adeguate in termini di politiche di inclusione sociale e lotta alla povertà”.

 

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