Elezioni in Bulgaria: p. Cortesi (santuario Belene), situazione difficile nel Paese. E Radev ha giocato sulle paure dei cittadini

Secondo padre Cortesi, rettore del Santuario nazionale del “Beato Eugenio Bossilkov” a Belene, l’esito del voto delle presidenziali in Bulgaria svoltesi ieri ha influito il fatto che il concorrente del vincitore Rumen Radev, la presidente del parlamento Tsetka Tsatcheva, “la gente ha visto il vecchio sistema” politico. E poi – continua Cortesi – il premier Borissov aveva promesso di dare le sue dimissioni in caso di sconfitta, “e così ha trasformato il voto in una valutazione della sua persona e del suo governo”. E il partito al governo (Gerb) “ha sottovalutato le persone e ha fatto una campagna politica molto fiacca”, “non diretta alla gente”. “Spero che il vento dei cambiamenti cambierà le cose, ma sono scettico, perché alla fine i governanti sono sempre gli stessi”. Padre Paolo Cortesi sta portando avanti il progetto di parco-memoriale per le vittime del comunismo e spera che il nuovo presidente appoggerà l’iniziativa come aveva fatto il Capo di Stato uscente, Rossen Plevneliev. Nel frattempo la vita a Belene è difficile: in un anno, racconta il religioso, ci sono stati 150 funerali e 15 battesimi, mentre i giovani se ne vanno dal Paese. “Non è stato bello anche il fatto che Radev abbia parlato contro i profughi nella sua campagna elettorale. Non si può giocare con le paure delle persone”.

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