Diocesi: mons. Semeraro (Albano), “la porta della misericordia divina è sempre aperta”

“Concludiamo il giubileo con fede, speranza e carità. Se pure abbiamo chiuso la Porta Santa, conserviamo la certezza che la porta della misericordia divina è sempre aperta. Perciò non dobbiamo mai avere paura”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro, presiedendo in Cattedrale la celebrazione eucaristica per la conclusione dell’anno giubilare. Commentando la pagina evangelica, mons. Semeraro ha osservato che “Dio non ha bisogno di chiome ricciute, o fluenti per amare. Un solo capello è già un filo d’oro per lui. Egli vede ciò che è piccolo; anzi ama ciò che è piccolo e vi si coinvolge totalmente”. Secondo il vescovo, “Gesù ci esorta a essere perseveranti, virtù fondamentale della vita cristiana”. La perseveranza “è l’arte di sperare” e “oggi potremmo tradurla anche con ‘resilienza’, che designa la capacità di perseverare e far durare le motivazioni nonostante gli ostacoli e le difficoltà”. “Senza perseveranza non diverremo mai ‘generativi’”, ha ammonito Semeraro, evidenziando che “per esserlo è necessario compiere buone scelte, ma occorre poi attendere pazientemente i risultati”. “Ma non passivamente”, ha aggiunto, sottolineando che “anche nell’educare e nell’accompagnare è così”. Infine, “Gesù ci chiede di non lasciarci ingannare”. Per questo è “necessario discernere” attraverso due criteri: “la croce di Cristo”, perché “solo la vita donata non inganna”; e “star dietro solo a Gesù”, perché – ha concluso Semeraro – “lo stare ‘dietro’ a qualcuno – anche un ‘fondatore’ o una ‘fondatrice’ – diventa più importante dello stesso Gesù allora c’è inganno”.

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