Diocesi: mons. Moraglia (Venezia), “impegnati ad essere, nella Chiesa e nella comunità civile, uomini e donne di riconciliazione”

“Dopo aver chiesto perdono e aver preso le distanze dai nostri peccati, anche attraverso la giusta riparazione – poiché misericordia e giustizia si richiamano – ci impegniamo ad essere, nella Chiesa e nella comunità civile, uomini e donne di riconciliazione”. Lo ha affermato ieri il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, presiedendo nella basilica di san Marco la celebrazione a conclusione dell’anno giubilare. “Giunti al termine di tale cammino di perdono, di riconciliazione, di riparazione – ha proseguito – vogliamo dire il nostro grazie al Signore e interrogarci anche ‘se’ e ‘in cosa’ è cambiata la nostra vita e quella delle nostre comunità”. Per il patriarca, “a nessuno è lecito banalizzare il peccato pensando che, intanto, Dio è misericordioso e perdona”. “Certo, Dio è misericordia e perdona, ma il peccato lacera il cuore di Dio, il cuore dell’uomo e della comunità e chiede conversione e riparazione”, ha osservato Moraglia, ribadendo che è “necessario prendere le distanze dal peccato, attraverso la conversione, riparare e guarire la ferita provocata dal peccato”. “E ciò avviene attraverso il dono della misericordia che chiede d’esser accolto da un cuore che si converte”. Moraglia ha annunciato anche che “ai rappresentanti dei detenuti e alle due direttrici degli istituti di pena consegneremo quanto è stato raccolto durante i pellegrinaggi alla Porta Santa di questa cattedrale perché si predisponga nelle due strutture detentive un più ampio e attrezzato laboratorio di pelletteria nel maschile e si dia il via ad una rinnovata attività teatrale nel femminile”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy