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Vescovi Chiese orientali: da Fatima messaggio sui “cattolici che migrano verso Paesi occidentali”

“Noi, vescovi delle Chiese orientali cattoliche in Europa, riuniti a Fatima (Portogallo) dal 20 al 23 ottobre per il nostro incontro annuale”, “abbiamo riflettuto sulle sfide della cura pastorale dei fedeli cattolici orientali che migrano verso Paesi occidentali e, spesso, verso luoghi dove sono sprovvisti di pastori propri”. Lo si legge nel Messaggio a conclusione dell’incontro dei vescovi orientali cattolici d’Europa, tenutosi in Portogallo e promosso dal Ccee. Il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa era rappresentato a Fatima dal suo presidente, il cardinale Angelo Bagnasco; vi hanno preso parte anche il card. Leonardo Sandri (Congregazione per le Chiese orientali), il patriarca Gregorios III Laham (greco melchiti), il nunzio in Portogallo, mons. Rino Passigato, e l’arcivescovo di Braga, mons. Jorge Ortiga. L’incontro 2017 si svolgerà nell’autunno a Londra (Regno Unito). Nel messaggio si legge ancora: “Nei nostri lavori ci siamo lasciati ispirare e guidare dalla Parola di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che ha conosciuto personalmente l’esperienza straziante di chi è costretto a lasciare la propria terra in cerca di nuovi orizzonti”. L’odierno fenomeno migratorio “rappresenta un’opportunità per la Chiesa, perché apre al dono dell’accoglienza”. I vescovi esprimono poi la gratitudine ai pastori locali e alle comunità parrocchiali della Chiesa latina in questi Paesi “per la loro premura paterna e l’accoglienza dei nostri fedeli, appartenenti alle Chiese orientali cattoliche”.
Il Messaggio prosegue: “Noi, vescovi orientali cattolici d’Europa, siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti dei fedeli che si trovano fuori dai confini della loro Chiesa madre. Vogliamo sostenere e confermare ognuno di loro e le loro famiglie. Siamo particolarmente attenti alle famiglie che sono divise a causa delle migrazioni per ribadire la bellezza della famiglia e quanto essa sia fondamentale per l´umanità”. “Con questo messaggio vogliamo dichiarare la nostra disponibilità e il desiderio di cooperare più strettamente con i pastori latini per provvedere una cura pastorale sempre più adeguata ai nostri fedeli che si trovano nella loro giurisdizione, come pure per sostenere la formazione e la sensibilizzazione del clero latino nei confronti delle tradizioni orientali”. Inoltre: “Vogliamo affermare che il nostro impegno e la cura pastorale dei fedeli si basa sul principio dell’integrazione, non dell’assimilazione. Abbiamo a cuore che i nostri fedeli, organizzati nei loro centri pastorali, siano ben integrati nella Chiesa locale del Paese d’accoglienza, certi che le tradizioni orientali cristiane sono un dono anche per le comunità latine”. Tuttavia, “anche le tradizioni orientali incontrano la grande sfida del secolarismo, che vuole snaturare la vita cristiana. Perciò, lo sforzo per incarnare il Vangelo nella cultura dei nostri popoli, spesso prigionieri del presente, ci aiuterà a rendere più viva la percezione di far parte di una storia che ci precede e che ci segue”.

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