Rifugiati: Onu, “nessuna evidenza di rischio terrorismo”; “politiche migratorie restrittive sono dannose per sicurezza”

“Politiche migratorie eccessivamente restrittive, introdotte a causa delle preoccupazioni per il terrorismo, non sono giustificate e possono essere invece dannose per la sicurezza dello Stato”. A ribadirlo è un nuovo report delle Nazioni Unite presentato oggi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York da Ben Emmerson, relatore speciale dell’organizzazione sovranazionale sulla lotta contro il terrorismo e i diritti umani, uno dei tanti esperti indipendenti che lavorano per l’Onu senza ricevere un salario. “Mentre non vi è alcuna prova che la migrazione porti ad un incremento delle attività terroristiche,  le politiche migratorie restrittive o che violano i diritti umani possono creare condizioni favorevoli al terrorismo”. Emmerson ha denunciato “un trend di misure anti-terrorismo legato alla gestione dei flussi transfrontalieri”, che “si basa sulla percezione che i terroristi sfruttino i flussi di profughi per compiere atti di terrorismo o che i rifugiati siano in qualche modo più inclini alla radicalizzazione rispetto ad altri”. “Questa percezione – ha sottolineato – è analiticamente e statisticamente non fondata e deve cambiare”. L’esperto ha ricordato che nel 2015 il numero totale di sfollati nel mondo ha raggiunto 65,3 milioni. “Pur con i tentativi in ​​corso per  giungere ad una soluzione del conflitto siriano, ci sono probabilità di un continuo flusso di rifugiati oltre i livelli record attuali”.

Secondo il rapporto le politiche migratorie che costruiscono barriere, respingimenti delle persone e criminalizzazione dell’immigrazione irregolare, disattendendo gli impegni giuridici internazionali nei confronti dei rifugiati,  “limitano gli accessi ai territori sicuri e aumentano i movimenti nascosti delle persone, in particolare dei trafficanti”. Sono dunque queste le condizioni che “aiutano i terroristi” e possono condurre ad “un aumento delle attività terroristiche”. Le politiche che rispettano i diritti umani, la giustizia, e la responsabilità, quei valori sui quali si fonda la democrazia, sono dunque “un elemento essenziale di efficaci politiche”. “Più ce ne allontaniamo – ha puntualizzato – più aiutiamo i gruppi terroristici”. Emmerson ha invitato a non stigmatizzare chi fugge dalla Siria e da altre regioni come “potenziali terroristi” perché sono loro le prime “vittime del terrorismo”. Ha chiesto perciò a tutti gli Stati “di rispettare i diritti fondamentali dei migranti”, ricordando che “i respingimenti e la detenzione di migranti violano i diritti umani” e gli obblighi degli Stato nei confronti del diritto internazionale sui rifugiati. “Siamo qui oggi per correggere l’errata percezione che il diritto internazionale sui rifugiati sia un ostacolo nell’affrontare i problemi relativi alla sicurezza”, ha dichiarato Emmerson. “E’ perciò nostro interesse proteggere i rifugiati e dare loro l’opportunità di creare un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie. Ed è anche la cosa giusta da fare”.

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