Liberazione Mosul: mons. Al-Qas (Zako), “prevale speranza. Urge sostegno a minoranze perseguitate”

“Nonostante la costante diffusione di informazioni, in Europa e altrove manca un fermo sostegno a favore delle minoranze perseguitate e discriminate”: è quanto afferma ad Acs-Italia, monsignor Rabban Al-Qas, vescovo di Zakho e Amadya dei Caldei (Kurdistan iracheno) commentando le ultime vicende irachene e l’attacco per la riconquista di Mosul, definito dal presule un motivo di “rinnovata speranza. Le nostre case e le nostre chiese sono ancora una volta terreno di scontro, e questo ci amareggia, ma nonostante questo prevale la speranza. Questa feroce organizzazione terroristica può subire una sconfitta letale, e questo alimenta la speranza che intere comunità, cristiana, sciita, yazida, possano tornare a vivere nelle terre da cui sono state scacciate nell’estate 2014”. Parlando, in particolare, della persecuzione dei cristiani, il vescovo dichiara di apprezzare le iniziative della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, la prossima fissata per sabato prossimo, quando sul Grattacielo Pirelli di Milano comparirà la scritta “Help Christians”. Una grande scritta luminosa su di un grattacielo in una grande città europea: nessuno potrà ignorarla! I Cristiani iracheni sono contenti di questo!” commenta mons. Al-Qas. Tornando alla liberazione di Mosul, il presule avverte: “quando la città irachena sarà definitivamente liberata la speranza dovrà confrontarsi con la realtà: nuove tensioni per chi dovrà governare, una città totalmente diversa da quella abbandonata nel 2014, relazioni sociali difficilmente sanabili… Fra le famiglie cristiane ad Erbil o a Duhok, ad esempio, è percepibile il profondo dolore per il tradimento dei vicini di casa, musulmani sunniti che inizialmente hanno accolto favorevolmente gli uomini del Califfo. Sarà difficile garantire una pacifica convivenza nel breve termine. Speranza quindi, ma con i piedi ben piantati per terra. Gli iracheni non debbono illudersi che il giorno dopo sarà tutto risolto” conclude il vescovo.

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