Medico italiano ucciso in Kenya: mons. Sceppacerca, “è il volto bello dell’Italia”

“Come un colpo di tamburo, cupo e profondo. Così mi ha raggiunto la notizia dell’uccisione di Rita Fossaceca, la dottoressa di Trivento da anni impegnata con la Onlus ProLife in Africa a vantaggio dei bambini. Televisione, Radio e giornali ne parleranno mai abbastanza; perché è il volto bello dell’Italia che sa guardare oltre le proprie finestre”. Così monsignor Angelo Sceppacerca, del Pontificio Consiglio della Famiglia e collaboratore del Sir, ricorda il medico italiano assassinato in Kenya. “La ricordo a scuola, l’ultimo anno di istituto magistrale per lei, il primo da insegnante di religione per me. Ti raggiungeva prima il suo sorriso, la sua compostezza, il calore della sua amabilità. E anche oggi, a distanza di molti anni, il sorriso e l’entusiasmo è lo stesso. Le sue ultime righe sono di felicità perché la mucca acquistata per il villaggio potrà dare latte ai piccoli keniani”. “Piange la sua famiglia, la nostra città, la nostra Chiesa. Sul suo profilo social un libro da lei scelto: ‘La fede è…’. Oggi inizia l’Avvento, il tempo di attesa del Natale. In un’altra scuola di bambini – dove non manca il latte, perché nell’hinterland milanese -, mancherà il presepe, i canti natalizi, il crocifisso. Vorrei suggerire a quelle famiglie di mettere almeno la foto sorridente di Rita e, sotto, la spiegazione: la Fede è questo amore. Solo che per capire come è possibile un amore che ti porta in quei luoghi a rischio della vita – conclude mons. Sceppacerca -, ci serve proprio un crocifisso. Non lo possiamo rimuovere. Per Rita la preghiera. Per la sua famiglia la vicinanza e la condivisione del dolore”.

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