Papa in Uganda: ai religiosi, “non si può condurre una doppia vita”

“Memoria significa fedeltà e questa è possibile solo con la preghiera”, il monito del Papa nella cattedrale di St. Mary, a Kampala. Rivolgendosi questa sera a braccio ai sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi, Francesco ha spiegato: “Se un religioso o una religiosa, un sacerdote smette di pregare o prega poco perché dice che ha molto lavoro, già ha iniziato a perdere la memoria e la fedeltà. Preghiera significa anche umiliazione, l’umiliazione di andare regolarmente dal confessore, a dire i propri peccati”. “Non si può zoppicare con entrambe le gambe”. Preti, religiosi e suore “non possono condurre una doppia vita, se sono peccatori chiedano perdono ma non tengano nascosto ciò che Dio non vuole, la mancanza di fedeltà, non chiudete nell’armadio la memoria!”. La preghiera, ha spiegato ancora il Papa, inizia sempre “con il riconoscersi peccatori. Con queste tre colonne la ‘perla dell’Africa’ continuerà a essere perla e non solo una parola del dizionario”. “Che i martiri che hanno dato forza a questa Chiesa vi aiutino”, l’auspicio conclusivo, seguito dalla recita dell’Ave Maria e dalla richiesta di preghiere per sé.

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