Papa in Kenya: all’Unon, “traffici illeciti” possono distruggere l’Africa

“Nel contesto delle relazioni economiche tra gli Stati e i popoli non si può omettere di parlare dei traffici illeciti che crescono in un contesto di povertà e che, a loro volta, alimentano la povertà e l’esclusione”. È la denuncia contenuta nella parte finale del discorso alla sede delle Nazioni Unite a Nairobi, in cui il Papa ha messo in guardia dal “costante rischio di distruzione causato da egoismi umani di ogni tipo e dall’abuso di situazioni di povertà e di esclusione” delle bellezze e ricchezze naturali dell’Africa, “patrimonio africano e di tutta l’umanità”. “Il commercio illegale di diamanti e pietre preziose, di metalli rari o di alto valore strategico, di legname e materiale biologico, e di prodotti di origine animale, come il caso del traffico di avorio e il conseguente sterminio di elefanti, alimenta l’instabilità politica, la criminalità organizzata e il terrorismo”, ha ammonito Francesco: “Anche questa situazione è un grido degli uomini e della terra che dev’essere ascoltato da parte della comunità internazionale”. Di qui la necessità, da parte degli Stati, di “mettere da parte interessi settoriali e ideologie e cercare sinceramente il servizio del bene comune”: da parte della comunità cattolica, l’impegno a “continuare a pregare e collaborare perché i frutti della cooperazione regionale che si esprimono oggi in seno all’Unione Africana e nei molti accordi africani di commercio, di cooperazione e di sviluppo, siano vissuti con vigore e tenendo sempre conto del bene comune dei figli di questa terra”.

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