Diocesi: mons. Camisasca (Reggio Emilia), “abbiamo bisogno della speranza”

“Vivere in questo mondo, in questo tempo, consapevoli, certo, delle difficoltà, ma anche ricchi delle esperienze e della sapienza che vengono dai nostri padri e dalle diverse appartenenze che ci contraddistinguono”. È l’esortazione rivolta ieri da monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia Guastalla, nell’omelia del solenne pontificale presieduto nella basilica cittadina per la solennità del patrono di Reggio Emilia, san Prospero, e occasione per rivolgere il suo discorso alla città. “Abbiamo bisogno – ha detto il presule – della speranza che ci renda capaci di desideri e di propositi di lungo respiro”, in particolare di fronte a fatti tragici come gli attentati di questi giorni che dimostrano che “quando l’uomo arriva a questi punti vuol dire che in lui l’esperienza dell’umano si è tragicamente pervertita. I terroristi rivelano una tragica assenza di speranza per il futuro”. Secondo monsignor Camisasca, “dietro ciò che compiono, si nasconde la disperazione per non aver trovato risposte credibili per la loro vita. E in tutto questo c’è anche una responsabilità dell’Occidente, del suo nichilismo e del suo relativismo”. Per quanto riguarda gli immigrati, il presule ha ammonito: “Abbiamo il dovere di accogliere coloro a cui ragionevolmente pensiamo di poter offrire una vita dignitosa. Nello stesso tempo dobbiamo chiedere loro di imparare la nostra lingua, di conoscere le linee essenziali della nostra storia e rispettare la nostra cultura”.

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