Attentati in Francia: mons. Moraglia (Venezia), “Valeria simbolo di impegno civile e morale”

“La tragedia che, con grande dignità e compostezza, state vivendo la sentiamo nostra. Valeria, veramente, appartiene a tutti noi. La sua vicenda ha toccato profondamente tutta la comunità veneziana”. Lo scrive il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, in una lettera di condoglianze che è stata recapitata stamattina a casa dei genitori di Valeria Solesin, la giovane morta nell’attentato al teatro Bataclan di Parigi, venerdì scorso. Lo ricorda il settimanale diocesano “Gente Veneta”. “L’assurdo e irrazionale fatto di sangue in cui la vostra amatissima figlia ha perso la vita ci ha colpito molto – aggiunge il presule -, come ci ha edificato la testimonianza di dignità e fortezza d’animo da voi data nel momento in cui una mamma e un papà vivono l’esperienza più lacerante: la perdita di una figlia”. Monsignor Moraglia evidenzia: “Il mio dolore si unisce a quello dell’intera Chiesa di Venezia e di tutti gli uomini e donne di buona volontà che vedono in Valeria un simbolo di grande impegno civile e morale oltre che una validissima studiosa impegnata nella ricerca universitaria”. Non solo: “Il ricordo della vostra amatissima figlia ci accompagnerà sempre, per quello che Valeria ha saputo essere, sia come studiosa sia come persona attenta e disponibile ai bisogni e alle necessità del prossimo, in particolare degli ultimi, come testimonia il suo costante impegno nel volontariato”. Il patriarca esprime anche il “desiderio” – se i genitori della ragazza lo riterranno opportuno – di incontrarli insieme a Dario, il fratello della vittima, e, intanto, assicura “per la carissima Valeria e per tutti coloro che le vogliono bene, il costante ricordo nella preghiera”.

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