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“Come è possibile che giovani formati nelle nostre scuole e nelle nostre città possono conoscere un disagio tale che il fantasma del califfato e la sua violenza morale e sociale possano rappresentare un ideale per cui dare la vita”. È uno degli interrogativi posti dal cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, nell’omelia pronunciata ieri pomeriggio nella Messa dedicata alle vittime degli attentati di venerdì notte. Una domanda – ha detto l’arcivescovo – “terribile in quanto instilla un clima di sospetto in molte famiglie”. “La risposta sulle difficoltà d’integrazione non è sufficiente a spiegare l’adesione di un certo numero al jihad”. Per cui occorre – ha detto l’arcivescovo – rispondere all’interrogativo su “come sia possibile che questo cammino di barbarie possa diventare un ideale”. L’altra domanda posta dal cardinale riguarda il vivere sociale: “In che cosa il nostro stile di vita ha potuto provocare un’aggressione così barbara. A questa domanda noi rispondiamo spesso con l’affermazione del nostro attaccamento ai valori della Repubblica ma gli avvenimenti ci obbligano a interrogarci e forse a esaminare ciò che realmente mettiamo sotto il titolo ‘valori della Repubblica’”.