Visita Papa a Firenze: Vian (Osservatore romano), “la medaglia spezzata”

“Un vero e proprio discorso d’indirizzo è quello che Papa Francesco ha rivolto a tutta la Chiesa in Italia, parlando nel duomo di Firenze al convegno nazionale ecclesiale, il quinto in un quarantennio. Con un prologo a Prato, dove il Pontefice ha ripetuto la sua convinzione, che come arcivescovo di Buenos Aires aveva espresso con chiarezza già nell’intervento durante le riunioni precedenti il conclave: è il Signore che esorta a non restare chiusi in se stessi e chiede di ‘uscire per avvicinarci agli uomini e alle donne del nostro tempo’”. Lo sottolinea Gian maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, nell’editoriale del numero in uscita. Il tema dell’uscita ha attraversato, evidenzia Vian, “il lungo discorso — durato cinquanta minuti e interrotto per ventiquattro volte dagli applausi — a tutta la Chiesa in Italia, una riflessione centrata su Gesù, ‘nostra luce’ e ‘giudice di misericordia’, unico metro dell’umanesimo cristiano. Declinando in questo modo il tema del convegno nazionale, Papa Francesco ha chiesto che, ‘in un esempio di sinodalità’, i cattolici italiani si confrontino con i tratti distintivi di questo umanesimo che sono, secondo san Paolo, i sentimenti di Cristo: umiltà, disinteresse, beatitudine”.

“Nel chiedere alla Chiesa in Italia di avviare — ‘in modo sinodale’ nelle sue comunità, parrocchie, diocesi — una riflessione sulla Evangelii gaudium e nel raccomandarle inquietudine per essere vicina ad abbandonati, dimenticati, imperfetti, Papa Francesco – conclude il direttore – consegna nel suo discorso un’immagine toccante e bellissima, tratta dalla storia della carità: quella della medaglia spezzata che madri disperate lasciavano insieme ai loro bimbi abbandonati per necessità, ma conservando l’altra metà e la speranza in futuro di riconoscerli. Come la Chiesa madre, che desidera riconoscere e abbracciare ‘tutti i suoi figli abbandonati'”.

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