Papa a Firenze: allo stadio, “l’umanesimo ha avuto sempre il volto della carità”

(dall’inviata Sir a Firenze) – “Dio e l’uomo non sono i due estremi di una opposizione: essi si cercano da sempre, perché Dio riconosce nell’uomo la propria immagine e l’uomo si riconosce solo guardando Dio”, ha osservato il Santo Padre avviandosi alla conclusione dell’omelia della Messa allo stadio comunale di Firenze. Questa, ha precisato, “è la vera sapienza, che il Libro del Siracide segnala come caratteristica di chi aderisce alla sequela del Signore. È la sapienza di san Leone Magno, frutto del convergere di vari elementi: parola, intelligenza, preghiera, insegnamento, memoria”. Ma san Leone ci ricorda anche che “non può esserci vera sapienza se non nel legame a Cristo e nel servizio alla Chiesa. È questa la strada su cui incrociamo l’umanità e possiamo incontrarla con lo spirito del buon samaritano”. Non per nulla l’umanesimo, “di cui Firenze è stata testimone nei suoi momenti più creativi, ha avuto sempre il volto della carità. Che questa eredità – l’auspicio conclusivo di Francesco – sia feconda di un nuovo umanesimo per questa città e per l’Italia intera”.

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