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Commissione Ue, emergenza-profughi avvicina Balcani e Turchia all’Europa

L’emergenza profughi riavvicina i Balcani e la Turchia, ma il processo di allargamento avanza a fatica, fra ostacoli e mancate riforme. Lo si evince dalle relazioni annuali sui Paesi della regione – Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Serbia, Macedonia e Turchia – adottate oggi dalla Commissione Ue. Tali relazioni mirano a valutare lo “stato di avanzamento” nei preparativi per l’adesione all’Ue. Il commissario all’allargamento, Johannes Hahn, presentando i documenti, ha dichiarato: “L’attuale crisi dei rifugiati dimostra quanto sia cruciale una stretta cooperazione tra Ue e Paesi dell’Europa sudorientale”. Il processo di allargamento “è uno strumento potente per rafforzare lo Stato di diritto e i diritti umani in questi Paesi, in grado di promuovere anche lo sviluppo economico e la cooperazione regionale”. La Commissione ribadisce dunque l’interesse dell’Unione a tale processo inclusivo. E afferma: “La regione è stata gravemente colpita dalla crisi dei rifugiati. La Turchia fornisce un sostegno considerevole a oltre 2 milioni di rifugiati siriani sul suo territorio. I Paesi dei Balcani occidentali, in particolare l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e la Serbia, hanno dovuto far fronte dall’inizio dell’anno a un flusso massiccio di cittadini di Paesi terzi in transito sul loro territorio. La sfida costituita dalla migrazione dimostra più che mai la necessità di cooperare strettamente” con questi Stati e l’Ue “ha predisposto un ingente sostegno a tal fine”.

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