(Strasburgo) “Dal vertice di Salisburgo non è emerso alcun accordo” tra i capi di Stato e di governo Ue, mentre è urgente assumere decisioni “in particolare sulla riforma di Dublino e per la protezione delle frontiere esterne”. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, è a Strasburgo per riferire alla plenaria dell’Europarlamento sui temi che saranno in agenda al prossimo Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Tre i temi principali: sicurezza, migrazioni, Brexit. Sui primi due punti Juncker non vede ancora una convergenza tra le posizioni dei Paesi membri. “Sono stato sorpreso dal fatto che chi, fino a qualche giorno prima, reclamava la protezione delle frontiere esterne, ora è titubante” rispetto alla proposta della Commissione. L’esecutivo ha messo sul tavolo una ipotesi di rafforzamento della guardia europea, con 10mila agenti. Ma alcuni Stati hanno obiettato, ritenendo così di perdere la propria autonomia in materia. Juncker incalza: “La riforma dell’asilo va fatta entro il 2018”. E sulla Brexit: “Vogliamo un accordo” con il Regno Unito. “Chi pensa che sia meglio arrivare alla Brexit senza alcun accordo non si rende conto delle pesante conseguenze che si avrebbero”. E sull’eventuale confine che si creerebbe tra Irlanda del Nord e del Sud, usa uno slogan che certo non va nella direzione finora seguita dal governo di Theresa May: “Ireland First”.