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Regno Unito: a Londra fiera mondiale di armi. La denuncia dei vescovi, “complici dei conflitti”

“Papa Francesco ci ricorda che, mentre può essere, a volte, lecito fornire assistenza militare a Paesi che si difendono da un’aggressione, promuovere la vendita di armi, per ragioni di profitto, è immorale e infligge un grave danno alla nostra famiglia umana”. Con queste parole, contenute in un comunicato, il Dipartimento per gli affari internazionali della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha criticato la decisione del Regno Unito di ospitare, dal 12 al 15 settembre, al centro ExCel, nel vecchio porto di Londra, la “Eurosatory Defence Exhibition”, una delle più importanti fiere di armi del mondo. L’evento, che viene promosso con l’acronimo “Dsei”, è un appuntamento che si ripete da ventiquattro anni e raccoglie, questa volta, oltre 2.800 aziende di difesa e sicurezza e oltre 230 nuovi esibitori tra i quali governi, eserciti e importanti ditte di armi. “Ospitando una delle più importanti fiere di armi del mondo e dando spazio a chi vende pistole, bombe e altre armi, il nostro Paese è complice nella promozione di conflitti in tutto il mondo che distruggono vite, allontanano le persone dalle loro case, intrappolano le comunità nella povertà e danneggiano l’ambiente”, scrivono, nel comunicato, i vescovi Declan Lang e Nicholas Hudson a nome della Conferenza episcopale inglese. “Ancora una volta mandiamo le nostre preghiere e i nostri auguri a tutti coloro che, ispirati dalla chiamata di Cristo ad essere promotori di pace, si oppongono al commercio di armi”.

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