Povertà educativa: Save the Children, bilancio positivo per i primi 3 anni di attività del Punto Luce di Platì che ha coinvolto quasi 400 minori tra 6 e 17 anni e 100 famiglie

Ripresa dell’anno scolastico e riflettori accesi sul disagio di giovani e adolescenti nelle periferie delle grandi città e territori più carenti di opportunità e servizi dedicati ai minori hanno riportato al centro dell’attenzione la sfida del contrasto alla povertà educativa in tutto il Paese, da nord a sud. In Calabria, denuncia Save the Children, dove il 43,5% dei minori è a rischio povertà ed esclusione sociale (un valore ben più alto rispetto alla media nazionale, pari al 30%), solo 1 bambino su 22 usufruisce dei servizi per la prima infanzia (1 su 6 invece in Italia), 3 classi su 4 nella scuola primaria non hanno il tempo pieno (38,6% la media nazionale) e il 13% degli studenti della scuola secondaria non raggiungono il livello minimo di competenze al termine del percorso di diploma (8,7% in Italia), mentre il 28,2% di chi ha tra i 15 e i 29 anni è fuori da scuola, formazione o lavoro (19% in Italia).
Questa la sfida che ha voluto raccogliere, nei suoi primi tre anni di piena attività, il Punto Luce di Platì, il centro ad alta intensità educativa promosso da Save the Children e realizzato in partnership con l’Associazione Civitas Solis, che da anni opera per la promozione delle politiche giovanili sul territorio della Locride.
Nel corso di un evento svoltosi oggi a Platì presso il Punto Luce si è tracciato un bilancio più che positivo dei primi tre anni di attività del centro, che hanno visto il coinvolgimento diretto di quasi 400 bambini, bambine e adolescenti e 100 famiglie del territorio di Platì, mentre i tre Punti Luce della Calabria, nel loro insieme, hanno coinvolto finora quasi 4.500 minori e famiglie. L’evento è stato un momento di festa corale in cui si sono potuti condividere i risultati e le tante e diverse testimonianze dirette di chi vive quotidianamente l’esperienza del progetto.
Il Punto Luce di Platì ha offerto e offre ogni giorno attività di accompagnamento allo studio e invito alla lettura, laboratori artistici, musicali e creativi, ma anche di robotica e animazione 2D che hanno permesso l’avvicinamento alle materie Stem e lo sviluppo di competenze umane e digitali per la soluzione di problemi complessi. Tra le attività, organizzate a rotazione per consentire la massima possibilità di partecipazione, anche la promozione di sani stili di vita e attività motorie e sportive, percorsi di cittadinanza attiva, educazione ambientale, e scoperta del proprio territorio.
“L’esperienza positiva dei Punti Luce in questo territorio, come altrove, mostra con chiarezza le straordinarie risorse che bambini, bambine, ragazzi e ragazze sanno mettere in campo se ascoltati, stimolati e sostenuti nei loro bisogni e nelle loro aspirazioni. Questo convinto e costante lavoro in rete con le istituzioni, le realtà del territorio, gli insegnanti e i genitori, punta far nascere e crescere una vera e propria comunità educante, con un approccio concreto e strategico di corresponsabilità rispetto ai percorsi di crescita di tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti. Esperienze come quelle dei Punti Luce di Platì e San Luca indicano una strada da percorrere per promuovere, in tutta Italia, servizi educativi di qualità, in una alleanza che veda il potenziamento dell’offerta scolastica – grazie agli investimenti sul tempo pieno, le mense, la riqualificazione di spazi per l’apprendimento e per lo sport – e la crescita di spazi educativi extrascolastici, per contrastare alla radice il rischio di dispersione e abbandono scolastico e investire sul presente e sul futuro delle nuove generazioni”, ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

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