Sinodo: Instrumentum laboris, “maggiore riconoscimento e promozione delle donne in posti di responsabilità”

“Come può la Chiesa del nostro tempo compiere meglio la propria missione attraverso un maggiore riconoscimento e promozione della dignità battesimale delle donne?”. È la domanda contenuta in una delle schede dell’Instrumentum laboris, diffuso oggi, in cui i auspica che la “pari dignità” possa “trovare una realizzazione sempre più concreta nella vita della Chiesa anche attraverso relazioni di mutualità, reciprocità e complementarità tra uomini e donne”. “In modo sostanzialmente unanime, pur nella differenza delle prospettive di ciascun continente – si legge nel documento – tutte le Assemblee continentali invitano a prestare attenzione all’esperienza, allo status e al ruolo delle donne. Celebrano la fede, la partecipazione e la testimonianza di tante donne in tutto il mondo, laiche e consacrate, come evangelizzatrici e spesso prime formatrici nella fede, notando soprattutto il loro contributo al “margine profetico”, in luoghi remoti e contesti sociali problematici”. Le Assemblee continentali, inoltre, “chiedono di riflettere più a fondo sulla realtà dei fallimenti relazionali, che sono anche fallimenti strutturali che colpiscono la vita delle donne nella Chiesa”. Durante la prima fase del Sinodo, “le questioni della partecipazione delle donne, del loro riconoscimento, della relazione di mutuo accompagnamento tra uomini e donne, e della presenza delle donne in posti di responsabilità e di governo sono emerse come elementi cruciali della ricerca di come vivere la missione della Chiesa in modo più sinodale”: le donne che hanno partecipato alla prima fase “hanno espresso con chiarezza un desiderio: che la società e la Chiesa costituiscano un luogo di crescita, di partecipazione attiva e di sana appartenenza per tutte le donne. Chiedono alla Chiesa di essere al loro fianco per accompagnare e promuovere la realizzazione di questo desiderio. In una Chiesa che voglia davvero essere sinodale, queste domande vanno affrontate insieme e insieme vanno costruite risposte concrete per un maggiore riconoscimento della dignità battesimale delle donne e per la lotta a tutte le forme di discriminazione ed esclusione di cui esse sono vittime nella comunità ecclesiale e nella società”. Di qui la necessità di chiedersi “quali passi concreti può compiere la Chiesa per rinnovare e riformare le proprie procedure, dispositivi istituzionali e strutture in modo da permettere un maggiore riconoscimento e partecipazione delle donne, anche al governo e a tutte le fasi dei processi decisionali, inclusa la presa di decisioni, in uno spirito di comunione e in vista della missione”. Per quanto riguarda la formazione dei sacerdoti, si invoca “un rinnovamento dei programmi dei seminari, in modo che siano più orientati in senso sinodale e più a contatto con tutto il popolo di Dio”.

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