Scuola: Brambilla (Scuola della seconda opportunità), “parola merito sta generando confusione. Preferirei che ci si rimettesse a parlare di diritti fondamentali della persona”

Oggi quali sono le nuove Barbiane? A questa domanda cercano di rispondere i protagonisti della tavola rotonda dedicata all’interno del convegno promosso oggi a Milano dalla Università Cattolica, in occasione del centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Ivan Tamietti, insegnante, parla del progetto “Provaci ancora Sam” di Torino dove vari ragazzi di diverse origini culturali e sociali hanno l’obiettivo di raggiungere la licenza media. “In un anno – ha raccontato – spesso recuperano tre anni e cerchiamo di fare un affiancamento nella formazione professionale per il tempo successivo la licenza”. Per Eugenio Brambilla della Scuola della seconda opportunità “I care” di Milano e Lodi della Fondazione Sicomoro, la scuola di Barbiana non è un’esperienza ripetibile. “La priorità per il nostro Paese è ripartire dagli insegnanti, investire di più in queste figure straordinarie e strategiche. Nelle nostre periferie non c’è solo disagio ma bellezza da cui partire. Bisogna rendere bella l’istruzione. Il nostro obiettivo è ri-scolarizzare e inserire nei processi di cultura per evitare che i ragazzi vengano ingannati. La parola merito sta generando confusione. Preferirei che la scuola si rimettesse a parlare di diritti fondamentali della persona”. A parlare delle tante Scuole della pace, create dalla Comunità di Sant’Egidio, è stata Flaviana Robbiati che ha ricordato come nel 2009 la giunta Moratti a Milano volesse sgomberare un campo Rom e impedire a 36 bambini di frequentare la scuola. Oggi “la definisco una scuola della resistenza, una scuola che resiste al creare insuccesso e demotivazione. I bambini di scuola della pace si prendono cura di chi è meno fortunato di loro. I bambini vanno regolarmente a trovare gli anziani delle Rsa in questo modo vanno a ricostruire la propria fiducia e autostima. Le scuole della pace – ha concluso – cercano di riaprire i sogni alle possibilità e diritti”.

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