Papa Francesco: “natalità e accoglienza non vanno mai contrapposte”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“La natalità, così come l’accoglienza, non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società”. È la tesi del Papa, nel discorso pronunciato in occasione della terza edizione degli Stati Generali della natalità. “Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, mentre una società infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno”, ha osservato Francesco. “Non possiamo accettare che la nostra società smetta di essere generativa e degeneri nella tristezza”, il grido d’allarme del Papa: “Non possiamo accettare passivamente che tanti giovani fatichino a concretizzare il loro sogno familiare e siano costretti ad abbassare l’asticella del desiderio, accontentandosi di surrogati privati e mediocri: fare soldi, puntare alla carriera, viaggiare, custodire gelosamente il tempo libero”. “Tutte cose buone e giuste quando rientrano in un progetto generativo, che dona vita attorno a sé e dopo di sé”, ha argomentato Francesco: “se invece rimangono solo aspirazioni individuali, inaridiscono nell’egoismo e portano a quella stanchezza interiore che anestetizza i grandi desideri e caratterizza la nostra società come società della stanchezza!”. “Ridiamo fiato ai desideri di felicità dei giovani!”, l’appello: “Ognuno di noi sperimenta qual è l’indice della propria felicità: quando ci sentiamo ripieni di qualcosa che genera speranza e riscalda l’animo, e viene spontaneo farne partecipi gli altri. Al contrario, quando siamo tristi ci difendiamo, ci chiudiamo e percepiamo tutto come una minaccia”.

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