Pasqua: mons. Regattieri (Cesena–Sarsina), “assordati dai rombi dei cannoni”, in lutto per Cutro, Turchia e Siria, ma certi che “la vita è più forte della morte”

“Purtroppo siamo ancora qui, dopo un anno e più, a celebrare la Pasqua assordati ancora dai rombi dei cannoni alle porte, con i telegiornali che mostrano vite umane spezzate, con le agenzie di stampa costrette a registrare agghiaccianti racconti di morte”, lo scrive mons. Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, nel messaggio per la Pasqua. “Per di più, quest’anno si sono aggiunte le tragedie di Cutro e il terremoto in Turchia e Siria con il loro carico di morti e dispersi”, prosegue il vescovo. “Ha senso dire anche quest’anno a tutti voi: fratelli e sorelle, è Pasqua! Buona Pasqua!? Mi sono chiesto: quale ragionamento posso addurre, su quale motivazione posso fare leva per continuare ad augurare una buona Pasqua?  Vi confesso che ho avuto un attimo di esitazione”. Ma poi, immerso in una natura in fiore, racconta il vescovo, “ho trovato la risposta”. “Perché la vita è più forte della morte. La luce è ancora capace di diradare le tenebre. Perché anche nelle tragedie più dolorose sono nascosti germi di speranza”.

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