Migranti e rifugiati: Centro Astalli, “lotta alle ong e logica emergenza, dopo Cutro nessuna reazione politica di umanità”

“I primi passi del nuovo governo, dopo l’ennesimo braccio di ferro compiuto mentre i migranti erano sulle imbarcazioni in attesa di un porto sicuro, si sono concentrati su una rinnovata lotta alle ong che si occupano del salvataggio in mare. E neanche le vittime del naufragio di Cutro hanno sortito alcuna reazione politica di umanità, nonostante la società civile abbia chiesto con forza un cambiamento”.  Lo afferma il Centro Astalli nel suo Rapporto annuale 2023, presentato oggi a Roma al Teatro Argentina, con la presenza del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.  L’esperienza positiva con i 170 mila profughi ucraini arrivati in Italia nel 2022, che hanno usufruito della protezione temporanea, di contributi economici e della possibilità di entrare da subito nel mondo del lavoro, non è stata messa a frutto con tutti gli altri 105.129 (di cui 13.386 minori) arrivati dal Mediterraneo o dalla rotta balcanica: afgani, siriani, somali, nigeriani, anche loro in fuga da conflitti. “Accogliere i rifugiati con dignità è possibile” ma è “una lezione che l’Italia non vuole imparare” perché “non capitalizza l’esperienza ucraina e non riesce a uscire dalla logica dell’emergenza”. Anzi, “è sembrato come se ci fossero due percorsi paralleli: uno per gli ucraini e uno per tutti gli altri. In realtà si tratta di persone che si trovano nella medesima condizione”. Il Centro Astalli ricorda che il Terzo settore non può farsi carico da solo per percorsi di inclusione sociale e inserimento nel mondo del lavoro: serve “una cabina di regia pubblica in grado di costruire soluzioni concrete e accessibili”. Anche il Piano nazionale di integrazione scritto lo scorso anno dal Tavolo Asilo e Immigrazione, “ad oggi rimane lettera morta”.

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