Parlamento Ue: Patto migrazione e asilo, nuove regole. Metsola, “mandato forte per negoziati con il Consiglio”

La commissione Affari interni e libertà civili del Parlamento europeo (Libe) ha adottato una bozza di relazione che introduce modifiche alla direttiva del 2003 sul permesso di soggiorno di lungo periodo nell’Ue. La bozza è stata approvata con 36 voti favorevoli, 13 contrari e 16 astensioni. Lo comunica l’Europarlamento in una nota. Le norme aggiornate permetterebbero ai cittadini di Paesi terzi di “integrarsi e trasferirsi più facilmente in un altro Paese Ue per motivi di lavoro o di studio senza ulteriori requisiti”. Gli eurodeputati intendono “ridurre a tre anni, invece dei cinque proposti, il periodo di residenza in uno Stato Ue per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo, includendo la residenza in diversi Paesi Ue, il tempo di protezione temporanea, il lavoro stagionale, i periodi di studio o di formazione professionale”. La decisione sulla domanda dovrebbe avvenire entro 60 giorni. Gli eurodeputati sono favorevoli a “concedere automaticamente il permesso ai figli a carico, indipendentemente dal luogo di nascita e a condizioni favorevoli per i familiari”. Gli Stati membri possono richiedere che “una persona parli una lingua fino al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per le competenze linguistiche ma devono fornire corsi di lingua gratuiti”.
Mediante i social, Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento, ha commentato: “Il Parlamento europeo ha completato” con questi voti “tutti i fascicoli del Patto di migrazione e asilo. Ora disponiamo di un mandato forte con cui avviare i negoziati con il Consiglio e raggiungere un risultato entro il prossimo anno: non si deve più perdere tempo”.

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