Quaresima: card. Cantoni (Como), “diventare artigiani della sinodalità”

“Papa Francesco, nel suo messaggio per l’inizio della Quaresima, ci invita ad essere costruttori di comunione e di fraternità. Alla luce dell’esperienza evangelica della Trasfigurazione del Signore, attraverso cui i discepoli superano l’incomprensione manifestata nei confronti di Gesù, proviamo a percorrere un cammino ascetico ben definito, di settimana in settimana, senza rifugiarsi ‘in una religiosità fatta di eventi straordinari per paura della realtà, con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni’”. Lo ricorda il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, nel messaggio alla comunità diocesana in occasione dell’inizio della Quaresima.
“Si parte dalla primaria indicazione di mettersi in ascolto di Gesù che ci parla attraverso la parola di Dio, ma anche nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto”, prosegue il porporato, spiegando che “si tratta poi di vivere di fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione”.
“Il cammino ascetico che il Papa ci propone dentro il tempo di Quaresima si concretizza nel diventare ‘artigiani della sinodalità’ all’interno della vita ordinaria delle nostre comunità”, osserva il card. Cantoni, che ammonisce: “Il rischio comune è quello di parlare di sinodalità come una moda, per poi continuare come prima! Certo, la fatica di diventare una Chiesa sinodale, esige un cambiamento di mentalità, ma solo percorrendo la strada insieme scopriamo la nostra complementarità e anche la necessità di imparare gli uni dagli altri”. “A prima vista – rileva – si potrebbe essere tentati di pensare che vivendo la sinodalità si produca una riduzione del proprio ruolo, del proprio carisma, del proprio dono. Sintonizzandoci insieme, comprendiamo piuttosto che la complementarità non toglie nulla, ma arricchisce”. Per il cardinale, “occorre quindi, proprio come esercizio quaresimale, superare le paure e le diffidenze reciproche, attraverso un ascolto che valorizza i laici nelle loro competenze, nei loro doni umani e spirituali per la vita delle nostre parrocchie in un dialogo sereno e coinvolgente tra laici e sacerdoti”. Cantoni esorta: “Impariamo, proprio in questo tempo quaresimale, a costruire legami e relazioni con tutti, anche con persone che non avremmo immaginato fossero disponibili al colloquio, senza parlarci addosso o parlare sempre e solo di noi, della gestione della nostra realtà”. “Il nostro desiderio, umile e costante, sia sempre quello di trovare le strade più opportune per servire meglio la Chiesa”, la consegna del porporato.

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