Giornata personale sanitario: mons. Savino (Cei) al Sir, “il diritto alla salute negato è forma di violenza”

(Foto: Chiara Ippolito)

“Questo convenire del mondo sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato è un momento importante sia dal punto di vista simbolico che da quello reale: è importante soprattutto il tema che ci vede tutti qui che è, appunto, ‘Insieme’: è insieme che possiamo garantire la salute. Il rischio delle divisioni, della parcellizzazione, degli interessi differenti dal bene comune mette a rischio il diritto alla salute, che è quello su cui ci giochiamo la democrazia, quella compiuta e responsabile, e la civiltà, quella civiltà dell’amore a cui spesso hanno fatto riferimento a Giovanni Paolo II, Paolo VI, Papa Francesco”. Lo ha detto al Sir mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, a margine della celebrazione dellaroma 3ª Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontariato che si è svolta a Roma, alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Il giorno scelto per la celebrazione è quello dell’anniversario del primo caso di Covid-19 in Italia, intercettato proprio il 20 febbraio 2020. Per mons. Savino “il diritto alla salute negato è forma di violenza”. “È così in alcune zone d’Italia – ha commentato al Sir – dove questo diritto è alienato, perennemente irraggiungibile. Dobbiamo far sì che a tutti siano offerte le stesse opportunità, ci sia uguaglianza, che l’offerta sanitaria sia uguale per tutti. E occorre prestare attenzione ai poveri, a chi non può, non ce la fa”. La strada per arginare questa tendenza alla violenza è, per mons. Savino, “quella indicata da Papa Francesco: attraverso stili di assistenza orientati alla compassione, alla vicinanza e alla tenerezza”.

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