Diocesi: Jesi, dal 26 novembre al 3 dicembre la missione con i padri camilliani. Visite ai malati nelle case e nelle strutture

Domenica 26 novembre, alle 18:30 nella cattedrale di Jesi, sarà conferito il mandato ai missionari della famiglia religiosa dei camilliani che saranno nella diocesi. Nella stessa celebrazione sarà consegnato il mandato diocesano ai catechisti e agli educatori. Per tutta la settimana i religiosi andranno nelle parrocchie che hanno comunicato la loro adesione dove incontreranno le persone malate in casa e nelle strutture. Una missione con lo stile del porta a porta, con incontri in casa e la possibilità di celebrare la messa. Previsti alcuni momenti comuni diocesani, oltre le celebrazioni di inizio e di conclusione, come l’incontro per i giovani venerdì 1° dicembre nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe.
Domenica 3 dicembre, alle 9:30, il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi, i religiosi e il cappellano don Gerardo Diglio celebreranno nella cappellina dell’ospedale che sarà dedicata a san Camillo de Lellis. Alle 11:30 il vescovo presiederà in cattedrale la celebrazione conclusiva nell’ambito della quale gli unitalsiani rinnoveranno la loro adesione associativa.
Marcella Coppa e don Gerardo Diglio, responsabile e assistente della Commissione diocesana di pastorale della salute, subito dopo l’emergenza Covid, hanno pensato a un momento per coinvolgere tutta la diocesi; in seguito l’Ufficio nazionale ha suggerito di organizzare delle missioni per celebrare il 30° dell’istituzione della Giornata mondiale del malato.
Lo scorso 24 febbraio p. Walter Vinci, religioso Camilliano e responsabile della Pastorale giovanile dei religiosi camilliani del centro Italia, aveva tenuto a Jesi l’incontro “Più cuore nelle mani per prendermi cura di te” a conclusione del percorso di formazione dedicato ai temi della salute per volontari, operatori sanitari e aperto a tutti, proposto dall’Ufficio pastorale della salute della diocesi di Jesi e dalla cappellania ospedaliera. “Il vangelo è una bella notizia per chi è povero. I sazi non ne sentono il bisogno, i poveri hanno il cuore aperto – afferma mons. Rocconi -. E fra i poveri vanno annoverati i malati. Questo ci fa capire quanto è importante questa missione: sarà tempo di annuncio, tempo di consolazione, tempo di preghiera”.

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