Commissione Ue: sostegno finanziario di 250 milioni a Stati membri per rafforzare la gestione dei flussi migratori

“Date le crescenti sfide migratorie, che comportano un numero elevato di arrivi su tutte le rotte, la Commissione ha deciso di dedicare finanziamenti specifici agli Stati membri dell’Ue”. Questo sostegno finanziario, annunciato oggi a Bruxelles, “fa parte delle misure identificate nella lettera della presidente Ursula von der Leyen prima del Consiglio europeo del febbraio 2023 per aiutare gli Stati membri a rafforzare i sistemi di protezione delle frontiere, di accoglienza e di asilo”. In questo contesto, la Commissione ha invitato gli Stati membri a presentare richieste di fondi nell’ambito dei fondi per gli affari interni. “La Commissione finanzierà, con un importo di 141 milioni di euro, fibra ottica e software destinati a migliorare lo scambio e il trattamento dei dati tra posti di frontiera e centri di comando (Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania e Ungheria), apparecchiature di sorveglianza elettronica ai valichi di frontiera (Bulgaria, Lettonia e Lituania) e l’impiego di apparecchiature mobili di rilevamento (Bulgaria, Lituania e Grecia), nell’ambito dell’invito nell’ambito dello strumento per la sicurezza delle frontiere e della gestione dei visti”. Sono state definite “ulteriori azioni di finanziamento per gli Stati membri che necessitano di sostegno (Romania, Polonia, Estonia, Bulgaria, Spagna e Lituania).
Il bando da 118 milioni di euro del Fondo Asilo, migrazione e integrazione “sosterrà i minori non accompagnati finanziando personale aggiuntivo e formazione per i tutori (Belgio, Cipro, Slovacchia e Spagna), nonché affido/assistenza familiare, assistenza comunitaria e assistenza semi-familiare”. Saranno finanziate “soluzioni di vita indipendente per adolescenti (Bulgaria, Cipro, Grecia, Italia e Spagna)”. Laa Commissione rafforzerà inoltre le strutture di accoglienza alla frontiera, finanziando la ristrutturazione dei centri di accoglienza esistenti (Italia, Lettonia, Lituania e Polonia) e la costruzione di nuovi centri di accoglienza (Cipro e Italia).

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