Attacco a Israele: Elder (Unicef), “i bambini di Gaza pagano il prezzo più alto, con centinaia di morti”

“Centinaia e centinaia di bambini sono stati uccisi e feriti. Ogni ora a Gaza aumenta il numero di bambini uccisi. L’uccisione dei bambini deve finire”. È stato perentorio James Elder, portavoce dell’Unicef, durante la conferenza stampa tenutasi oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. “Le immagini e le storie sono chiare: bambini con orrende ustioni, ferite da mortaio e arti persi. E gli ospedali sono completamente sovraccarichi per curarli. Eppure, il numero continua a crescere – prosegue Elder -. I bambini israeliani tenuti in ostaggio a Gaza devono essere riuniti immediatamente e in sicurezza con le loro famiglie e i loro cari”.
Il portavoce dell’Unicef evidenzia: “La situazione umanitaria ha raggiunto livelli letali, eppure tutti i rapporti indicano ulteriori attacchi. La compassione – e il diritto internazionale – devono prevalere”. Perciò, “l’Unicef chiede un immediato cessate il fuoco, mentre 1,1 milioni di persone – di cui quasi la metà minori – sono state avvertite di allontanarsi in vista di quello che si prevede sarà un attacco di terra contro uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta, ma senza alcun luogo sicuro dove i civili possano andare”. Elder precisa: “I bambini e le famiglie di Gaza hanno praticamente esaurito il cibo, l’acqua, l’elettricità, le medicine e l’accesso sicuro agli ospedali, a seguito di giorni di attacchi aerei e di tagli a tutte le vie di approvvigionamento. L’unica centrale elettrica di Gaza ha esaurito il carburante mercoledì pomeriggio, interrompendo l’elettricità, l’acqua e il trattamento delle acque reflue. La maggior parte dei residenti non può più rifornirsi di acqua potabile dai fornitori di servizi o di acqua per uso domestico attraverso le condutture. Almeno sei pozzi d’acqua, tre stazioni di pompaggio, un serbatoio d’acqua e un impianto di desalinizzazione che serve più di un milione di persone sono stati danneggiati dagli attacchi aerei”.
Di qui l’appello: “Gli attori umanitari devono poter accedere in sicurezza ai bambini e alle loro famiglie con servizi e forniture salvavita, ovunque essi si trovino. In ogni guerra, quelli che soffrono di più sono i bambini. Questo è tragicamente vero oggi”.

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