Brasile: ieri l’insediamento di Lula. Vescovi invitano a “percorrere la strada della riconciliazione”

Si è svolta ieri a Brasilia la cerimonia di insediamento del presidente Luis Inacio Lula da Silva, che ha così iniziato il suo terzo mandato. Non sono mancate, negli ultimi giorni, tensioni per minacce di attentato e per le manifestazioni dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, assente alla cerimonia. Il Governo di Lula è composto da 37 ministri, scelti con attento bilanciamento sia dalla sinistra sia dagli alleati centristi e moderati. Tra i nuovi ministri, attesa per l’attivista indigena Sonia Guajajara, che guiderà il nuovo Ministero per i Popoli originari. Simbolica la scelta delle due persone che hanno consegnato a Lula la fascia presidenziale: la trentatreenne di colore Aline Souza, lavoratrice precaria, e il piccolo Francisco, 10 anni, che vive nella periferia di San Paolo.
Tra le promesse di Lula, oltre a quella di “pacificare” il Paese, uscito spaccato dalle elezioni, anche quella di revocare immediatamente i decreti che avevano ampliato la possibilità di accesso alle armi. “Il Brasile – ha detto – non vuole più armi, ma vuole pace e sicurezza per il suo popolo”.
Di fronte alla nuova situazione politica, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, in questi giorni di Natale, ha esortato, per bocca del presidente, dom Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Horizonte. “Tutti dovrebbero cercare di percorrere la strada della riconciliazione, considerando che i risentimenti sono rimasti a causa soprattutto delle differenze politiche”, dice il presidente della Cnbb, che invita tutti, per il Natale di quest’anno, a “un vero esercizio spirituale”, nella prospettiva della riconciliazione.
L’arcivescovo ha esortato tutti, dunque, a non investire energie in punti di divisione: “Al contrario, esercitate l’amore per il prossimo, cercate coloro con cui avete rotto i legami fraterni e fate insieme la carità, dedicando gesti di solidarietà a chi soffre di più”. L’esortazione è a “non offendere, non vendicarsi, non provocare litigi, vivere ogni giorno come un’opportunità per esercitare la fraternità”.

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