Beatificazione Giovanni Paolo I: Petri (nipote), “non condannava ma salvava il buono”, come per i funerali di Pasolini

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Durante la conferenza stampa di presentazione della beatificazione di Giovanni Paolo I, in programma domenica prossima, 4 settembre, in sala stampa vaticana è risuonata anche la testimonianza della nipote di Albino Luciani, Lina Petri. “Nell’autunno 1975 – uno dei molti aneddoti raccontati – passai a salutarlo prima di partire per Roma, matricola all’università e prima che lui partisse per il viaggio in Brasile. Erano i primi giorni di novembre, uno o due giorni dopo l’uccisione di Pier Paolo Pasolini. Gli telefonò il vescovo di Udine, mons. Alfredo Battisti, per chiedere un consiglio sull’opportunità o meno di celebrarne i funerali religiosi. Le circostanze della morte erano scandalose e a me colpì molto come lo zio valutò la situazione: ‘La sua condotta di vita lasciamola al giudizio del Signore. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo bisogno della sua misericordia. Le sue opere artistiche però’ – diceva – ‘parlavano per lui e d’altra parte, in Friuli, da giovane, era stato attaccato alla pratica cristiana, ed era giusto che tornando adesso alla sua terra, la Chiesa lo accogliesse con la sepoltura cristiana’”. “Mi colpì il suo criterio di valutazione che prima di tutto non condannava, ma salvava il buono e mi aveva colpito questa sua spiegazione limpida, da vero pastore”.

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