Papa Francesco: a Fondazione Populorum Progressio, “aiuto allo sviluppo non abbia il suo centro nella Curia Romana”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non abbiamo bisogno di un progetto di pochi indirizzato a pochi, o di una minoranza illuminata o testimoniale che si appropri di un sentimento collettivo”. Ricevendo in udienza i membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Populorum progressio”, che con un rescritto in vigore da oggi viene soppressa e sostituita dal Fondo “Populorum progressio”, il Papa ha citato l’Evangelii gaudium e ha affermato: “È importante liberarci da mentalità paternalistiche, che allargano il divario tra quanti sono chiamati a formare una sola famiglia”. Già Giovanni Paolo II, che ha fondato 30 anni fa la Fondazione Populorum Progressio, aveva disposto che “le Chiese particolari dell’America Latina partecipino ugualmente al finanziamento dei progetti”, spiegando che “una caratteristica del lavoro della Fondazione è che le persone che esercitano la responsabilità di approvare i progetti e di decidere della distribuzione dei fondi provengono dalle stesse aree in cui le iniziative vengono realizzate”. ”Per tali ragioni –ha reso noto Francesco – desiderando che l’aiuto allo sviluppo dei progetti rimanga espressione della carità del Papa, ma non abbia il suo centro nella Curia Romana, e anche nella linea della semplificazione, ho affidato al Celam il compito di aiutarci nell’analisi dei progetti e nella loro realizzazione. Il Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale manterrà la responsabilità dell’amministrazione del fondo che sarà vincolato al servizio di questa missione”.

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