Papa in Kazakhstan: dopo dichiarazione finale, “estremismo, radicalismo, terrorismo, incentivo alla guerra, non hanno nulla a che fare con lo spirito religioso”

“Il terrorismo di matrice pseudo-religiosa, l’estremismo, il radicalismo, il nazionalismo ammantato di sacralità fomentano ancora timori e preoccupazioni nei riguardi della religione”. Lo ha detto il Papa, nel suo ultimo discorso in Kazakhstan, pronunciato nel Palazzo dell’Indipendenza di Nur-Sultan, dopo la lettura della Dichiarazione finale a conclusione del Congresso delle religioni mondiali e tradizionali. E proprio alla Dichiarazione Francesco ha fatto cenno a più riprese, definendola “una tappa importante per riaffermare il contributo positivo delle tradizioni religiose al dialogo e alla concordia tra i popoli”: “l’estremismo, il radicalismo, il terrorismo e ogni altro incentivo all’odio, all’ostilità, alla violenza e alla guerra, qualsiasi motivazione od obiettivo si pongano, non hanno nulla a che fare con l’autentico spirito religioso e devono essere respinti nei termini più decisi possibili: condannati, senza ‘se’ e senza ‘ma’”, si legge nel documento siglato dai leader religiosi mondiali, in cui si afferma inoltre che, “indipendentemente dall’ appartenenza religiosa, etnica o sociale, il mutuo rispetto e la comprensione devono essere considerati essenziali e imprescindibili nell’insegnamento religioso”.

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