Arredi sacri: Cagliari, presentazione del volume “Altari barocchi. L’intaglio ligneo in Sardegna dal Tardo Rinascimento al Barocco”

È stato presentato ieri alla Facoltà Teologica della Sardegna il volume di Alessandra Pasolini e Marisa Porcu Gaias dal titolo: “Altari barocchi. L’intaglio ligneo in Sardegna dal Tardo Rinascimento al Barocco” (Perugia: Morlacchi, 2019). Il testo affronta un ambito poco indagato nella produzione artistica sarda: quello degli arredi lignei tardo rinascimentali e barocchi, che sono ancora ornamento di molte chiese. “Si tratta di un’opera molto importante – ha detto padre Francesco Maceri nel suo saluto iniziale – e la teologia stessa passa anche per questo tipo di manufatti”. Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, in un breve saluto, ha a sua volta commentato: “La cultura si fa rileggendo ciò che il popolo ha ispirato: questa è l’esperienza più alta, ed è esperienza di Dio”. Nel suo intervento di presentazione del volume, Nicoletta Bazzano, dell’Università di Cagliari, ha sottolineato come il testo in questione “presenti dei suppellettili comuni: bellezze sotto gli occhi di tutti e proprio per questo, spesso, bellezze non colte, ma che grazie a questo libro è possibile osservare in un modo speciale”. “In più”, ha aggiunto, “questi manufatti coinvolgono una vasta serie di artigiani che rappresentano la storia del lavoro di queste comunità”. Fabio Trudu, docente ordinario di Liturgia alla Facoltà Teologica della Sardegna ha fatto una breve analisi di queste opere nel contesto liturgico di quell’epoca post-tridentina, soffermandosi su tre elementi: il pulpito, l’altare e il tabernacolo. “E’ un’opera imponente”, ha detto, “nella quale vengono analizzati ben 150 comuni sardi, su un totale di 377, e mostra come la nostra isola sia stata vivace nel contesto del Mediterraneo di quei secoli”. Il volume, come detto, prende in esame in maniera ampia e dettagliata gli arredi religiosi lignei della Sardegna. Si tratta di manufatti soprastanti gli altari, spesso di notevoli dimensioni, realizzati da maestranze diverse: falegnami, intagliatori, doratori, scultori e pittori. Questi retabli o altari lignei, in larga parte dorati, riflettono gli stili ornamentali illustrati nei manuali di architettura rinascimentali, perdurati anche durante tutto il Seicento.

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