Sudan: Msf, arrestati e poi rilasciati 9 membri dello staff. “Inaccettabile”

Nove membri dello staff di Medici senza frontiere (Msf) sono stati arrestati dalle autorità sudanesi a Khartoum la sera del 24 gennaio per poi essere rilasciati la mattina seguente. Al momento dell’arresto, il team di Msf stava rientrando in ufficio dopo una giornata di lavoro in ospedale. I nove operatori umanitari sono stati trattenuti in una stazione di polizia di Khartoum dove sono stati interrogati sulle attività mediche dell’organizzazione prima di essere rilasciati la mattina del 25 gennaio. Nessun componente del team ha subito violenze. “La detenzione del nostro personale, in relazione al loro lavoro medico, è inaccettabile” dichiara Michel-Oliver Lacharité, responsabile delle emergenze di Msf. “La liberazione della nostra équipe è un fatto positivo, ma al tempo stesso un episodio del genere non sarebbe mai dovuto accadere. La nostra azione medica in Sudan si basa su un solo principio: assistere chiunque abbia bisogno di cure mediche. Stiamo supportando gli ospedali della capitale a prendersi cura dei feriti e stiamo rispondendo al preoccupante aumento del numero di casi di Covid-19”. “Oggi – prosegue Lacharité – alcune delle nostre attività a Khartoum sono in stand by perché dobbiamo lavorare per garantire la sicurezza dei nostri team. Ci auguriamo di poter riprendere rapidamente tutti i nostri progetti in supporto delle persone a Khartoum”. Msf è registrata in Sudan e dispone di tutte le autorizzazioni necessarie per portare avanti attività mediche. Opera in 8 Stati del Sudan e tutte le operazioni sono finanziate esclusivamente tramite donazioni private.

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