Papa a Budapest: incontro vescovi, “Chiesa di Ungheria segnata da persecuzioni e dal sangue dei martiri”

“La Chiesa di Ungheria, con la sua lunga storia, segnata da una incrollabile fede, da persecuzioni e dal sangue dei martiri, è associata in modo particolare al sacrificio di Cristo”. Lo ha detto il Papa, nel primo discorso a Budapest, rivolto ai vescovi e svoltosi a porte chiuse. “Tanti fratelli e sorelle, tanti vescovi e presbiteri hanno vissuto ciò che celebravano sull’altare”, ha proseguito Francesco: “Sono stati macinati come chicchi di grano, perché tutti potessero essere sfamati dall’amore di Dio; sono stati torchiati come l’uva, perché il sangue di Cristo diventasse linfa di vita nuova; sono stati spezzati, ma la loro offerta d’amore è stata un seme evangelico di rinascita piantato nella storia di questo popolo”. “Guardando a quella storia, storia passata, fatta di martirio e di sangue, possiamo incamminarci verso il futuro con lo stesso desiderio dei martiri: vivere la carità e testimoniare il Vangelo”, l’invito: “Ma sempre bisogna tenere insieme, nella vita della Chiesa, queste due realtà: custodire il passato e guardare al futuro. Custodire le nostre radici religiose, custodire la storia da cui proveniamo, senza però restare con lo sguardo rivolto indietro: guardare al futuro, guardare avanti e trovare nuove vie per annunciare il Vangelo”. “Conservo vivo nel cuore il ricordo delle Suore ungheresi della Società di Gesù (Englische Fräulein) – la testimonianza personale del Papa – le quali, a causa della persecuzione religiosa, dovettero lasciare la loro patria. Con il coraggio della loro personalità e la fedeltà alla vocazione fondarono il Collegio Maria Ward nella città di Plátanos, vicino alla capitale. Dalla loro fortezza, dal loro coraggio, dalla loro pazienza e dal loro amore alla patria ho imparato molto; per me sono state una testimonianza. Ricordandole oggi qui, rendo anche omaggio a tanti uomini e donne che dovettero andare in esilio e anche a quanti hanno dato la vita per la patria e per la fede”.

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