Irlanda: mons. Brennan (Consiglio episcopale per immigrati), “spaventoso il ritardo nel reinsediamento di 28 bambini dal campo di Moria”

Il ritardo nell’attuazione dei piani per reinsediare in Irlanda 28 bambini dal campo di Moria (Grecia), previsti per settembre 2020, poi rimandati a marzo e ora ulteriormente posposti, ha spinto il vescovo Denis Brennan, presidente del Consiglio episcopale per gli immigrati, a rilasciare oggi una dichiarazione in cui afferma che è “spaventoso” che, dopo sette mesi, il trasferimento non sia ancora avvenuto. “L’impegno che si era assunto il governo rappresentava il sostegno minimo” per questi bambini “che hanno subito così tanti traumi anche nei loro primi anni” di vita, si legge nel testo. “Per chiunque, e soprattutto per un bambino da solo, un altro giorno, un altro mese vissuto nella paura, in condizioni disastrose, in un campo profughi è un altro giorno di sofferenza e un trauma che nessuno dovrebbe sopportare”. A minacciare la loro incolumità “le trappole di coloro che si occupano di atti spregevoli come la tratta di esseri umani”. In questi casi “la rapidità delle nostre azioni non è mai sufficiente”. Di qui la richiesta al governo di muoversi “il più rapidamente e con la maggiore decisione possibile per portare questi bambini al sicuro e al riparo qui in Irlanda” oltre che considerare come “possiamo cercare di accogliere più di 28 minori non accompagnati”. E un richiamo: “Nel nostro Paese, da dove tante persone sono emigrate in cerca di accoglienza in altri lidi, dobbiamo essere generosi nel rispondere quando ci viene chiesto di fare lo stesso per gli altri”.

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