Papa in Iraq: Ufficio Sistani, i cristiani come tutti i cittadini iracheni devono vivere in “sicurezza e pace”

L’Ayatollah Ali al-Sistani ha accolto questa mattina Papa Francesco nella sua residenza Najaf, un incontro salutato come un momento storico e un simbolo di pace. Secondo quanto si legge in una dichiarazione del suo ufficio, al-Sistani ha ringraziato il pontefice per “aver fatto lo sforzo di recarsi a Najaf per fare questa visita”. Nel loro incontro che ha avuto luogo senza la presenza dei media, al-Sistani ha discusso delle lotte globali e regionali di “ingiustizia, oppressione, povertà, persecuzione religiosa e ideologica e soppressione delle libertà fondamentali e assenza di giustizia sociale”. Secondo la dichiarazione del suo ufficio, il leader sciita ha sottolineato “il ruolo che i grandi leader religiosi e spirituali dovrebbero svolgere nel frenare queste tragedie” e parlando dei cristiani, ha detto che come tutti i cittadini iracheni, devono vivere in “sicurezza e pace”. Le autorità religiose hanno un ruolo da svolgere nel “proteggere loro e tutti coloro che hanno subito ingiustizie e danni negli ultimi anni”. Nella foto che ritrae papa Francesco con il Grand Ayatollah, appaiono anche il card. Louis Raphaël Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei e il card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

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