Cop26: organizzazioni cattoliche hanno incontrato i parlamentari italiani invitandoli ad agire per il clima

Una coalizione di organizzazioni cattoliche per il clima ha incontrato nei giorni scorsi i parlamentari italiani, invitandoli ad agire con urgenza contro l’emergenza climatica durante la Cop26, la 26ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che avrà inizio il 31 ottobre, a Glasgow, in Scozia. La coalizione ha chiesto al governo italiano di ascoltare le parole di Papa Francesco, ricordando che decine di migliaia di cattolici hanno già firmato la petizione “Pianeta sano, persone sane“. La petizione, tra le varie richieste, sollecita i governi ad affrontare, allo stesso tempo, l’emergenza climatica e la crisi ecologica e a mantenere a 1,5° C il riscaldamento globale. “Chiediamo al governo italiano, anche a nome delle 86 Ong associate, di fare proprie tutte le richieste della petizione, tra le quali la protezione del 50% della biodiversità del pianeta e la partecipazione agli incontri internazionali che trattano di come la crisi climatica stia amplificando gli spostamenti e le migrazioni forzate – ha sottolineato Nino Santomartino, vicepresidente Focsiv -. È essenziale che l’Italia non sia esclusa da questi negoziati e che scelga di aderire al Patto mondiale sulla migrazione. La nostra casa comune ha bisogno di una cooperazione più forte in tutti i campi: l’Italia si deve impegnare a raggiungere al più presto lo 0,70% del reddito nazionale lordo per la cooperazione allo sviluppo. Chiudere le porte agli altri ed interrompere il dialogo consegue solo ulteriori conflitti”. Tomás Insua, direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, ha invitato i leader del governo italiano ad essere solidali con i più vulnerabili. Tra le le 24 organizzazioni cattoliche che hanno indirizzato un messaggio ai parlamentari: Acli, Retinopera, l’Ac e le sue rappresentanze nella Fuci e nel Meic, la rete dei Gesuiti e il Cvx; gli Scout, i giovani dell’Agesci, gli adulti del Masci, le organizzazioni per la famiglia Afi, Anfn e Mcf; Pax Christi Italia e Comunità Papa Giovanni XXIII; Movimento dei Focolari, Pro civitate christiana e gli artisti dell’Ucai. “Questo governo dovrebbe anche riconoscere il ruolo vitale dei popoli nativi nel preservare la nostra casa comune. Le antiche pratiche culturali e tradizionali delle comunità indigene e locali salvaguardano alcune delle aree più ricche di biodiversità del nostro pianeta”, ha ribadito  Insuaì.

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