Recovery Fund: Gentiloni (commissario economia), Next Generation Eu è “l’occasione della vita, cuore della risposta europea alla pandemia”

Il Next Generation Eu non è un debito accumulato per le prossime generazioni. Ma è “l’occasione della vita” per rendere possibili “alcuni miglioramenti” nel modo di funzionare della nostra società. E “da Bruxelles faremo di tutto per collaborare con i governi e migliorare le diverse proposte”. Sono alcuni passaggi della relazione di Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, oggi intervenuto al webinar “Investimenti e lavoro nel piano Next Generation Eu. Un patto tra generazioni per un’economia inclusiva”, promosso da Università Cattolica  e Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro). “Il Next Generation Eu – ha spiegato Gentiloni – rappresenta il cuore della risposta europea alla pandemia e ai gravissimi effetti che questa ha prodotto in termini di ferite sociali ed economiche. Un pacchetto di interventi che può davvero rappresentare un enorme stimolo per investimenti e riforme in tutti i paesi dell’Unione europea”. “A questo piano – il suo monito – dobbiamo guardare con visione e lungimiranza, tenendo bene a mente quella che è stata la volontà della Commissione nell’assumere un preciso impegno verso le future generazioni. Next Generation Eu, perché è a tutti gli effetti un patto intergenerazionale. Un quadro economico di rilancio e di crescita, dentro un’ambiziosa promessa di sostenibilità e inclusività”.
Di iniziativa “cui si guarda con aspettative e apprensione perché costituisce un’opportunità non solo eccezionale, quasi ultima per il nostro Paese” ha parlato il rettore Franco Anelli. Giovani, ma anche opportunità di genere e Sud sono gli altri due assi trasversali su cui bisogna impegnarsi. Ne è convinto Tiziano Treu, presidente Cnel: “Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) occorrono maggiori risorse per giovani e donne ed è necessario coordinare meglio i diversi progetti con l’obiettivo di avere una visione di ampio respiro proprio sul passaggio generazionale, fortemente penalizzato negli ultimi due decenni”.

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