Papa Francesco: udienza “lasciar parlare tutti”, non solo i “grandi interessi economici e politici”

foto SIR/Marco Calvarese

“Lasciar parlare tutti: così funziona il principio di sussidiarietà”. Lo ha spiegato, a braccio, il Papa, che nell’udienza di oggi, nel Cortile di San Damaso di fronte a circa 500 persone, ha spiegato che i corpi intermedi, “con le proprie risorse culturali, religiose, economiche o di partecipazione civica, rivitalizzano e rafforzano il corpo sociale, cioè c’è una collaborazione dal’alto in basso, dallo Stato al popolo, e dal popolo in alto, e questo è proprio l’esercizio del principio di sussidiarietà”. “Non possiamo lasciare fuori dalla partecipazione questa gente: la loro saggezza, la saggezza dei popoli più umili, non può essere messa da parte”, l’appello di Francesco, secondo il quale “ciascuno deve avere la possibilità di assumere la propria responsabilità nei processi di guarigione della società di cui fa parte”. “Quando si attiva qualche progetto che riguarda direttamente o indirettamente determinati gruppi sociali, questi non possono essere lasciati fuori dalla partecipazione”, l’invito: “La loro saggezza non può essere messa da parte”. “Purtroppo, questa ingiustizia si verifica spesso là dove si concentrano grandi interessi economici o geopolitici, come ad esempio certe attività estrattive in alcune zone del pianeta”, il monito del Papa. Al contrario, “le voci dei popoli indigeni, le loro culture e visioni del mondo non vengono prese in considerazione”.

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