Infanzia: don Buonaiuto (Apg23), “il disprezzo per la vita più fragile è la peggiore sconfitta dell’umanità”

“Erode è tornato prepotentemente in una pluralità di camuffamenti: sotto forma di emancipazione sanitaria, di falsa psicologia giustificazionista e di provvedimenti che contraddicono il valore sociale della maternità e la salvaguardia dell’essere umano. Chi sarà il prossimo debole da eliminare?”. A porre l’interrogativo è don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e fondatore e direttore del quotidiano online Interris.it. Nell’editoriale pubblicato oggi, don Buonaiuto osserva che “le atroci cronache degli ultimi giorni dimostrano quanto l’odio contro i più piccoli sia più che mai in azione nella nostra società sedicente evoluta” e richiama “le morti orribili di Gioele (trovato ieri senza vita dopo più di due settimane di disperate ricerche) e di Evan, massacrato di botte a un anno e mezzo a Modica”.
“La cultura, imbarbarita dall’indifferenza, tollera e legittima un sistema di morte che poi riverbera nel variegato mondo virtuale che rende l’infanzia sistematicamente oggetto di sopraffazioni, abusi, efferate crudeltà” ma, avverte, “uccidere l’infanzia e la sua innocenza si configura come un crimine insostenibile contro il genere umano”.
Il Santo Padre, ricorda ancora Buonaiuto, “ha più volte deplorato che per molti la vita di un indifeso non merita neppure uno sguardo di commiserazione”: tuttavia, osserva con riferimento alla Ru486, “a grondare sangue non sono solo le mani di chi assassina un bimbo, ma anche quelle di coloro che favoriscono e diventano complici della mentalità violenta dello ‘scarto’ relegando per esempio l’aborto farmaceutico alle desolate mura domestiche di una mamma abbandonata con una pillola killer in mano”. Di qui la conclusione: “Il disprezzo per la vita nel grembo o in tenera età costituisce la peggior sconfitta per una umanità che si proclama progredita e invece sprofonda nuovamente nelle epoche più buie della storia”.

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